1945-1956 Dalla Liberazione dal Nazifascismo alla nascita dell’ ARCI
Con la Liberazione, i cittadini possono tornare a auto organizzarsi in Associazione con varie finalità.
Vengono valorizzate l’esperienze precedenti.
Si procede, grazie a lavoro volontario e alle sottoscrizione, alla ristrutturazione dei immobili sequestrati o danneggiati.
Si sottovaluta però il problema dell regolarizzazione della proprietà e questo consentirà al Governo di reclamarne la restituzione del pagamento degli affitti esorbitanti.
Solo pochi Circolo riescono a conservare la sede.
Intanto l’Opera Nazionale Dopolavoro viene trasformata in Ente Nazionale Assistenza Lavoratori (ENAL) e la direzione affidata a un commissario di nomina governativa mentre il CONI passa dalla direzione del Partito Fascista a quella del Consiglio dei Ministri.
Con la rottura dell’unità antifascista e le elezioni del 18 Aprile del ’48, molte organizzazioni fino ad allora gestite unitariamente si dividono. Prima i cattolici, poi i repubblicani costituiscono proprie organizzazione del tempo libero: nascono le ACLI, l’ENDAS, la GIAC, alle quali vengono riconosciuti tutti i benefici di legge e concessa l’utilizzazione di strutture appartenenti all’ENAL e al Commissario della gioventù.
Nel 1955 il Ministro Scelba firma il nuovo statuto dell’ENAL, che non accoglie nessuna istanza di democratizzazione.
Matura cosi l’idea di dar vita a una organizzazione nazionale di tutti i circoli, Case del Popolo, S.M.S. che si riconosco nei valori democratici e antifascisti. In alcune province si formano alleanze tra i circoli e nel 1956 si costituiscono in ” Alleanza per la ricreazione popolare”. Un comitato nazionale – promosso in particolare dai circoli di Bologna, Firenze, Novara, Pisa e Torino – indice del capoluogo toscano il convegno ” Per una convenzione nazionale della ricreazione”. Il ” Comitato iniziativa” presenta un documento che indica la necessità di un organizzazione nazionale unitaria e democratica per la ricreazione dei lavoratori. La convenzione nazionale approva lo stato della costituenda Associazione Ricreativa Culturale Italiana (ARCI) ed elegge Consiglio direttivo a 35 membri che rimarrà in carica fino alla convocazione del congresso nazionale. La “Convenzione” è, nei fatti, il primo congresso Nazionale dell’ARCI.