Costruiamo sguardi diversi ai territori, creiamo nuovi punti di vista.

LAST CALL

La winter school promossa da So.No. Società Nomade e curata da @frncscgtt e Yona Catrina Schreyer presso @exsa_excarceresantagata. Una settimana per sperimentare l’auto-costruzione e l’auto-gestione di uno spazio nel quale abitare come comunità temporanea. Iscrizioni aperte fino al 15 ottobre!

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Dal 19 al 26 novembre abiteremo insieme negli spazi di @exsa_excarceresantagata , costruiremo nuovi dispositivi di uso dello spazio, discuteremo di cosa significhi autogestire un luogo per la socialità e la cultura, di cosa significhi prendersi cura di un Bene Comune. Quale passato, presente e futuro di un edificio che è stato prima monastero, poi carcere e infine, oggi, centro socio-culturale?

A guidare il workshop ci saranno quattro collettivi, esperti di autocostruzione e progetti collettivi di riappropriazione, con i quali lavoreremo su quattro spazi specifici di @exsa_excarceresantagata. Il primo collettivo è @guerillaarchitects un gruppo multidisciplinare che lavora con interventi artistici socio-critici, credendo nel potenziale performativo dell’architettura. Insieme a loro lavoreremo su come si possa realizzare uno spazio accogliente, soft e in grado di raccontare le storie di chi lo ha abitato.

Come costruire un luogo per la convivialità che sappia riunire, nutrire, accogliere e seminare nuovi futuri? Lo sperimenteremo con @maschafehse, progettista e attivista esperta di partecipazione, cotture e panificazione, per generare uno spazio dell’educazione reciproca e della cura.

La nostra capacità di riunirci, prendere decisioni comuni, auto organizzarci, può acquisire molte forme. Le esploreremo e vi daremo forma insieme a @camposaz_ws, esperienza di costruzione in scala 1:1, che esplora paesaggi marginali attraverso il lavoro manuale collettivo.

A guidare il gruppo che raccontarà le molte esperienze che hanno attraversato @exsa_excarceresantagata e l’esperienza della Winter School stessa, ci sarà @collettivo_franco: un gruppo multidisciplinare di illustratori, grafici, curatori, che si mette in ascolto dei luoghi sovversivi per produrre narrazioni alternative e potenti.

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